Oggi voglio raccontarvi la straordinaria storia di Oreste Fernando Nannetti.
Nato a Roma nel 1927, Nannetti passa dopo una difficile infanzia, gran parte della sua vita in vari ospedali pschiatrici, durante la sua permanenza all'ospedale Volterra fu autore di un ciclo di graffiti considerato un capolavoro dell' Art Brut.
Nannetti scrisse un gran numero di lettere e cartoline a parenti immaginari , firmandosi con le sigle Nanof, Nof o Nof4 e definendosi, senza soluzione di continuità, Astronautico Ingegnere Minerario, colonnello astrale, scassinatore nucleare o Nannettaicus Meccanicus - santo della cellula fotoelettrica.
La sigla NOF venne da lui stesso risolta, di volta in volta, come "Nannetti Oreste Ferdinando" o "Nucleare Orientale Francese" o, ancora, "Nazioni Orientali Francesi", mentre il «4» costituiva il riferimento alla matricola che aveva ricevuto all'entrata della struttura.
Negli anni di degenza al Ferri, Nannetti incise una serie di graffiti sugli intonaci del complesso, utilizzando le fibbie delle cinture che facevano parte della divisa degli internati.
Uno, lungo 180 metri e alto in media due, correva intorno al padiglione dell'istituto.
L'altro, lungo 102 metri e alto in media 20 centimetri, occupava il passamano in cemento di una scala.
I due cicli erano organizzati come un sorta di racconto per immagini.
I graffiti hanno per tema visionari racconti fantascientifici spesso incoerenti o di difficile interpretazione.
Fra i testi è possibile leggere:
-"Io sono un astronautico ingegnere minerario nel sistema mentale"
-"Il vetro le lamiere i metalli il legno le ossa dell'essere umano e animale e l'occhio e lo spirito si controllano attraverso il riflessico fascio magnetico catotico"
-"Grafico metrico e mobile della mortalità ospedaliera: 10% per radiazioni magnetiche teletrasmesse, 40% per malattie varie trasmesse o provocate, 50% per odi e rancori personali provocati o trasmessi"
-"Amo il mio essere materiale come me stesso"
Nei "racconti" Nannetti afferma di poter comunicare telepaticamente con alieni (definiti alti, spinacei, naso ad Y) e narra la conquista di mondi sconosciuti e terribili guerre combattute con armi altamente tecnologiche, nel racconto si intrecciano magie alchemiche e selve di tralicci metallici e antenne.
Nannetti ( N.O.F.4) muore a Volterrail 24 Novembre 1994.
Vorrei omaggiare la straordinaria storia di questo uomo che è riuscito a "incidere"nel tempo il proprio nome.
N.O.F.4 da giovane |
Graffiti |
Scritto da Silvia Amodio il 26/10/2012
Fonte: http://www.coopfirenze.it/informatori/notizie/il-libro-al-muro-12772
“Nella sezione giudiziaria del reparto Ferri il Nannetti inizia il suo capolavoro. Si firma NOF4, un acronimo del suo nome (Nannetti Oreste Fernando), dove il 4 potrebbe riferirsi ai luoghi dove è stato rinchiuso, orfanotrofio, carcere, due manicomi.
Utilizzando la fibbia in dotazione alla "divisa da matto", incide instancabilmente sul muro del suo reparto, per tutto il periodo che è ospitato, in tutte le ore d'aria che gli sono concesse, un lunghissimo graffito composto da segni, parole e disegni. Chiuso in un totale mutismo, esprime così il suo mondo interiore.
Personaggio chiave di questa storia è l'infermiere Aldo Trafeli, forse l'unico che riesce ad accedere ai suoi pensieri. Il Nannetti gli "traduce" la sua opera e, grazie a questo, a tratti si svelano frasi affatto banali: "come una farfalla libera canta tutto il mondo è mio... e tutto fa sognare. L'elemento umano si allunga e si accorcia. Grafico metrico e mobile della mortalità ospedaliera: 10% per radiazioni magnetiche teletrasmesse, 40% per malattie varie trasmesse o provocate, 50% per odi e rancori personali provocati o trasmessi".
Il Nannetti segue un metodo preciso: prima "disegna" sul muro il contorno di una pagina, poi lo riempie armato di fibbia e di pazienza. Non viene distratto da nulla neanche dai tre alienati che occupano sempre la stessa panchina e che il Nannetti "scontorna", lasciando sul muro le sagome vuote a testimonianza di queste presenze. Non riceverà mai visite di parenti o amici, nonostante negli anni scriva molte cartoline. Stuzzicato su argomenti piccanti, rispondeva che il suo unico interesse era la scienza. In effetti, il muro è pieno di riferimenti alla tecnologia, quelli più particolari sono i disegni di missili, pianeti e astronauti realizzati prima che l'uomo andasse sulla luna!
Graffio e parola
Ora questa struttura è stata venduta e sarà presto riconvertita, Andrea Trafeli (figlio dell'infermiere Aldo) e Claudio Grandoli, tra i fondatori della Onlus Incursione Graffio e Parola stanno cercando di proteggere questa preziosa opera. Riconosciuta a livello internazionale come un esempio unico di Art Brut, quel concetto, coniato da Jean Dubuffet che indica pitture primitive, graffiti e disegni realizzati da bambini o persone con problemi psichiatrici. «La nostra preoccupazione - ci spiega Grandoli - è quella di tramandare la memoria storica del manicomio di Volterra, uno tra i più importanti in Italia, e allo stesso tempo far comprendere sul nostro territorio l'importanza di questa opera, tanto conosciuta e apprezzata all'estero quanto sottovalutata da noi».
L'intenzione ora è quella di staccare il graffito e conservarlo in un luogo ancora da definire. «Un'operazione molto delicata», sottolinea Fabrizio Bandini, direttore tecnico della sezione affreschi e pitture murali dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Bandini, per conto del prestigioso istituto ha offerto una consulenza scientifica per valutare lo stato di conservazione del graffito; come ci illustra lui stesso, «la situazione purtroppo è piuttosto grave, a causa del degrado e dell'incuria a cui nel tempo è stata abbandonata l'intera struttura».
Altro:
Nel 1984 il comitato di gestione della U.S.L. 15 autorizza la pubblicazione di un volume, N.O.F. 4 Il Libro della Vita (Ed. del Cerro - a cura di M. Trafeli, trascrizioni di A. Trafeli, foto di P. Manoni – 1985), che include documentazione fotografica e testi “tradotti” del graffito e delle cartoline e stabilisce un compenso per l’autore: due milioni, concordati come una tantum. Nannetti non apprezzò particolarmente il gesto. Ben più contento fu dell’articolo pubblicato sull’Espresso (14 settembre 1986) da Antonio Tabucchi, intitolato Caro muro ti scrivo, come riportato nel numero monografico - numero II del 1995 - di Neo Psichiatria (Edizioni del Cerro): Esistere nella follia, dedicato proprio ai lavori su carta di Nannetti.
Nel 1985, fu girato il film L’osservatorio nucleare del signor Nanof, prodotto da Studio Azzurro con la regia di Paolo Rosa. Nel 1993 la compagnia teatrale Aenigma di Urbino, diretta da Vito Minoia, realizza uno spettacolo teatrale con musiche originali dal vivo di Luciano Dani. Il 29 giugno 1996 viene organizzato il convegno Arte e malattia mentale all’Istituto di Scienze Umane di Napoli. Nel 2002 Erika e Piernello Manoni realizzano il documentario I graffiti della mente. Sempre nel 2002 viene prodotto dal Circolo Freaks di Napoli, con la regia di Giuseppe de Vita, il cortometraggio Graffiti, liberamente ispirato alla figura di Nannetti.
Nannetti Oreste Fernando è morto a Volterra il 24 novembre 1994. Il graffito del Ferri è ormai in totale disfacimento. La balaustra è stata abbattuta. I lavori cartacei bruciati in quanto effetti personali dopo la morte di Nannetti, in assenza di parenti a cui inviarli. Fortunatamente erano stati in precedenza fotocopiati.
Qui il video
E qui altro ancora:
http://www.influx.it/pdf/hetriestocometous.pdf
Illustrazione"Omaggio al colonnello astrale N.O.F.4"
Il mio omaggio al colonnello astrale. Il bianconiglio che diventa N.O.F.4
Illustrazione di Sabina Meschisi
Matite acquerellabili su carta rosaspina.
"Omaggio a N.O.F.4" |
I Graffiti di NOF
Ospedale psichiatrico di Volterra
oppure su wikipedia
una delle tue illustrazioni più toccanti (oltre che ben fatta)...ricorderò NOF...
RispondiEliminaGrazie ,la storia e i graffiti di questo personaggio mi hanno molto colpito,credo che farò altro in omaggio a N.O.F.
RispondiEliminaIl colonnello astrale mi ha colpito. La sua lucida follia, e' rivolta assoluta contro la pazzia odierna. In altri tempi sarebbe stato un genio futurista. La pazzia e' il ghetto dove gli inutili racchiudono i sognatori ed i visionari
RispondiEliminaE' un commento molto interessante, che condivido! :D Grazie!
RispondiElimina"Amo il mio essere materiale come me stesso".
RispondiEliminaricorderò sempre il tuo omaggio. auguri, stella.
Smack <3 Grazie
RispondiEliminasalve, complimenti per l'articolo, di interesse comune. volevo segnalare l'attuale punto di riferimento per nof4 che è esplorazioniurbane.it che da sempre si occupa di nannetti e del suo studio. in modo ufficiale. segnalo anche che il carabiniere qui segnalato come graffito di nof4 in realta è un falso non attribuito a nannetti. complimenti comunque per il blog, molto ben curato.
RispondiEliminaSalve la ringrazio molto per il suo intervento. La storia di Nannetti è straordinaria bellissima e poeticamente drammatica. Grazie per la segnalazione su esplorazioniurbana, lo guarderò attentamente . Quindi il carabiniere non è di Nof4...è un bene che mi abbia informata..
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