IL GRANDE SASSO GRIGIO
Quando ero
bambino io mamma e papà passavamo l'Estate nella casa al lago.
Vicino la
piccola casa di legno c' era un boschetto ed io sovente mi avventuravo dentro
seguendo il sentiero;
la mamma e
il papà sapevano che conoscevo bene quel piccolo bosco e mi lasciavano andare
senza obiettare, inoltre ero un bambino giudizioso e attento.
Un giorno
avevo addosso solo la maglietta del mio papà; la ricordo ancora, era bianca a
maniche corte e aveva un piccolo buco sul lato destro all'altezza del fianco.
La maglia mi
copriva fino alle ginocchia e ai piedi avevo dei sandali marroni.
Arrivato
vicino al lago improvvisai una canna da pesca.
Un
ramoscello , una cordicella e un verme trovato sotto terra fissato ad una
graffetta, e così mi misi seduto coi piedi in acqua a pescare.
Dopo pochi
minuti sentii muovere la canna fra le mie mani e tirai su un piccolo pesce
colorato (come dicevano i grandi"La fortuna del principiante").
Il
pesciolino era così carino che decisi di lasciarlo in acqua; lo guardavo andare
via mentre con la coda dell'occhio vidi qualcosa: un enorme sagome nera si
muoveva sott'acqua. Spaventato feci un salto all'indietro cadendo sulla mani
che attutirono la caduta. Le mie mani erano bagnate e la terra su di essa creò
una poltiglia marrone scura. C'era un grande sasso levigato li vicino e spalmai
le mani su di esso.
Sulla pietra
grigio chiaro si creò un disegno.
Mi pareva di
non aver mai visto un disegno così bello, neppure nei libri illustrati che la
mamma alla sera mi leggeva o nei fumetti che il mio papà di tanto in tanto mi
regalava, neanche i cartoni animati eguagliavano quella figura che si era
casualmente(?)dipinta sul grande sasso.
Non so dire
che immagine vidi sulla pietra, so solo che da quel giorno iniziai a dipingere.
E da quel
giorno la pittura diventò la mia passione, il mio grande amore.
Ah! E se vi
state chiedendo cosa fosse la sagoma nera che vidi quel giorno in acqua, beh
neppure a questo so rispondere, mi piace pensare però che fosse lo spirito del
lago che passò di là per ringraziarmi di aver lasciato in vita il piccolo
pesce.
Storia di
Sabina Meschisi
Disegni di Dario Balletta
Altri lavori di Dario qui
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