La tana del Bianconiglio

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Palermo e Spinea , Sicilia e Venezie , Italy
Realizzo illustrazioni con matite acquerellabili e/o acquerelli.I protagonisti principali dei miei lavori sono creature grottesche, mostruose, deformi, freaks. Rappresento lo zero,ossia il caos dal quale tutto ha inizio e nel quale tutto ritorna. Sono in grado di assumere qualsiasi identità,e al tempo stesso non ne ho nessuna: sono il principio e la fine. Io sono quanto esiste prima e dopo il concepimento,sono il movimento che si protrae all'infinito. Sono il simbolo dell'anticonformismo,rappresento le situazioni imprevedibili.Posso portare occasione negative o positive:posso essere l'ispirazione geniale o il colpo di testa che fa precipitare nel baratro. Posso trovarmi nella parte iniziale dove tutto è possibile nel bene o nel male. Posso trovarmi alla fine di un percorso e tutto ciò che mi precede può mutare.

Storie senza senso(forse)

(Sabina Meschisi-27/28 Settembre anno 2015-Spinea-Ve)
Rimane seduto, anzi inchiodato fiero e spavaldo sulla collina artificiale creata da mani inesperte.
La voragine è tenuta sotto controllo, ma sotto, proprio al di là della strato superficiale si cela il nucleo del male. Il magma tenta di espandersi per lasciare un marchio indelebile del suo passaggio.
Il"costruttore"non aveva idea di ciò che avrebbe creato ma il male forse si cela proprio nell'ignoranza.
Eccolo li quel piccolo e profondo sgorbio, immobile su quello"sbaglio":un corpo tumefatto. Lentamente si assopirà e vivrà come un vigliacco oltre la nera fessura.
Lo sgorbio è li.
Immobile ma pronto, sempre pronto a tornare in superficie.
Pronto, sempre pronto e attento a origliare ciò che accade intorno a se e dentro se.

Lo sgorbio...nessuno sa se tornerà, ma tutti sanno che è vivo.
Vivo e malvagio.
Fine
(Sabina Meschisi-22 Settembre anno 2015-Spinea-Ve)
L'uomo nero è assai vecchio. 
La sua presenza su questa terra è antica. Col passare del tempo si manifesta in luoghi differenti, età differenti, fisionomie irriconoscibili.
Il mio"uomo nero"è anziano, zoppica ed è incredibilmente legato(oserei dire ossessionato)dalla legge e dalla burocrazia. Tra le carte, e probabilmente in tenera età, ha perduto la sua umanità(se mai la possedeva). Raccoglie e conserva ogni tipo di oggetto; cura e ama la sua "reggia"come non ha mai fatto con nessuna creatura vivente. 
Indossa una corona di carta, fragile, rattoppata, fasulla eppure la tiene ben salda alla sua testa bianca.
Lui è il "re". Come il re di una carta da poker che sono bidimensionali che mai riusciranno a voltarsi indietro, che faticano a guardare chi gli sta a fianco.
Come ogni "re" anche lui ha una regina. E' piccola, apparentemente fragile e debole ma lei, la "regina" senza corona, sussurra parole di guerra all'orecchio del suo consorte.
Il mio"uomo nero" si muove silenzioso ma ogni passo porta sofferenza e odio. L'antico "uomo nero" oggi è ricurvo, credo sia la sua punizione, il fardello inevitabile delle sue malefatte. Nonostante l'età che avanza, nonostante i suoi dolori il vecchio "uomo nero" non demorde e i suoi passi provocano ancora danni.  Vorrei poter dire al vecchio e falso "re" che la legge, che tanto rispetta non sempre è rivolta al bene ma ho timore che possa rispondermi più o meno così:"lo so bene mia cara, è proprio per questo che la rispetto!" So per certo che l'"uomo nero", il vecchio "re" morirà prima o poi, così come la sua regina e saranno soli come lo sono stati in vita, senza amore, senza lacrime.
Il loro ricordo svanirà e forse saranno condannati all'oblio. So per certo anche, che un altro "uomo nero" nascerà. Più forte, più cattivo.
Mi auguro solo di non incontrarlo mai.
Fine 


(Sabina Meschisi-2 Settembre anno 2015-Misilmeri-Pa)
Immaginate per un momento...no, serve più tempo.
Ricominciamo.
Immaginate, e nel farlo prendete il tempo che vi serve, di sentire le urla di ogni singola persona con cui avete parlato o che avete semplicemente visto nella vostra vita.
Ogni singolo volto.
Immaginate il suono delle loro urla.
Adesso. Tutte insieme.
Adesso.
Le orecchie sanguinano, gli occhi si gonfiano, i muscoli del corpo si irrigidiscono. Ecco cosa siete diventati: pietra.
Un corpo pietrificato.
La vostra bocca è aperta ma non un solo suono si sente uscirne fuori.
Ecco cosa si diventa: pietra.
Un copro di pietra con l'anima di un uomo.
Un uomo innamorato, privato della vista del suo amore.
Pietra.
Pietra innamorata.
Fine.

(Sabina Meschisi-1 Settembre anno 2015-Misilmeri-Pa)
Le immagini scorrono.
A volte scorrono freneticamente altre volte lentamente oppure ad una velocità tollerabile. Varia il ritmo, varia il contenuto ma hanno la capacità anzi la forza ipnotica di immobilizzare lo sguardo.
Sono commoventi, divertenti, angoscianti, strazianti, paurose, grottesche e surreali. Possono essere ogni cosa e sanno certamente catturare l'attenzione.
Sono frammenti di luoghi, di sogni, di incubi, di sensazioni.
Puoi privarti del naso, delle orecchie e addirittura di un occhio. Non ti curare del corpo, non serve anzi, a volte risulta essere un fastidioso ostacolo.
La cosa importante è la vista, va bene anche un solo occhio, meglio se ne hai due.
Prendi un po di cemento e procurati dei mattoni. Murati dentro uno spazio. Tu solo tu e le immagini.
Tutto il resto non conta.
Ah, non dimenticare di procurarti un collirio.
Fidati, ti servirà!
Fine

(Sabina Meschisi-1 Settembre anno 2015-Misilmeri-Pa)
Molta acqua.
Lasciar scorrere l'acqua. Soldati di filamenti piccoli e sottili e grumi grossi accorreranno per invadere il territorio nemico.
Le probabilità di salvarsi dall'attacco nemico sono dell'80% circa.
Ok, fai di quell'80%.
L'oro che vive volando farà uscire allo scoperto i generali di quel battaglione che da tempo immemore dichiara guerra a creature silenziose e pacifiche.
Sono ingenui o forse coraggiosi, non so.
Sono ingenui o forse coraggiosi ma eccoli, tutti raggruppati che tentano la fuga o pianificano una nuova guerra.
Ormai sono prigionieri.
Mi chiedo se sappiano qual'è la condanna per loro. Non credo che qualcuno troverà mai una risposta a questa domanda, quel che posso dire è che il fuoco e le bolle e l'oro bianco è l'ultima cosa che vedranno i valorosi guerrieri prima di addormentarsi per sempre.
Le creature silenziose e pacifiche ringraziano o forse anche loro non si sono accorte di nulla.
Fine

(Sabina Meschisi-30 Agosto anno 2015-Misilmeri-Pa)
Io non so dire cosa sia, lei diceva a tutti d'essere una colomba.
"Ho le ali, vedi? E con queste posso volare, vedi?" cinguettava qua e la.
Trova un naso, magari due e orecchie e occhi. Puoi usare i capelli oppure no, e la bocca...non scordarti la bocca. Metti tutto insieme e crea un uomo o una donna oppure un uomo e una donna oppure due uomini o due donne.
La colomba vola via o meglio va via camminando. Lei cammina ed io questo lo vedo nitidamente ma lei, la colomba, crede di volare.
Cercherò un naso, magari due e orecchie e occhi. Credo proprio che userò i capelli, e creerò un uomo o una donna o entrambi, oppure due uomini o due donne.
Non importa chi creerò, l'importante è non scordare la bocca.
Fine

(Sabina Meschisi-30 Agosto anno 2015-Misilmeri-Pa)
Il pesce boccheggiava sulla riva di quella terra piena di acqua e di fuoco. Le grandi pupille vedevano colori come il blu, il giallo, il blu, il giallo. Il fumo si alzava grigio e si disperdeva nel blu e il giallo divenne nero. Il pesce saltellava, si sforzava di non venir bruciato dal fuoco che strisciava verso di lui. Saltellando il pesce finì in acqua ma non voleva(o poteva?)star li e così nuotando velocemente o forse galleggiando lentamente arrivò alla riva opposta. 
Ancora giallo. Tutto l'orizzonte era dorato.
Il pesce continuava il suo cammino su quel ruvido pavimento d'oro.

E' difficile comprendere il motivo, ma solo quando iniziò a piovere il pesce si fermò e svanì dentro una goccia di acqua caduta dal cielo.
Non ci giurerei, ma credo d'aver visto un sorriso sulla bocca del pesce.
"Ma i pesci" mi chiedo" sorridono?"
Fine

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