"BLOOP"
Illustrazione di Sabina Meschisi
Tecnica: acrilici, matite acquerellabili, acquerelli su
schedario bianco.
In vendita
"BLOOP"
Illustration by Sabina Meschisi
Tecnique:
Acrylic, watercolor pencil, watercolor on paper white.
For sale.
Bloop: un suono dagli abissi.
Durante la Guerra Fredda, gli USA avviarono un progetto di
monitoraggio dei suoni oceanici tramite una rete di idrofoni, con l’intento di
individuare eventuali rumori emessi dai sottomarini sovietici. Questo sistema,
chiamato Sound Surveillance System o SOSUS, è attivo ancora adesso ed è gestito
per scopi di ricerca dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric
Administration), un’agenzia federale statunitense che si occupa dello studio
degli ecosistemi marini e del clima.
La registrazione dei suoni provenienti dal mondo sommerso viene
effettuata a livello del SOFAR (o canale sonoro profondo), uno strato d’acqua
in cui i suoni risultano avere una velocità minima e in cui i fenomeni di
rifrazione finiscono per “intrappolare” le onde sonore (un po’ come avviene con
la luce all’interno delle fibre ottiche); posizionando i sensori all’interno
del SOFAR è quindi possibile l’acquisizione di segnali a distanze anche molto
elevate.
Tra i suoni registrati nel corso del tempo alcuni sembrano aver
attirato l’attenzione dei ricercatori del mistero. E’ il caso, ad esempio, di
“Bloop”, un segnale rilevato nel 1997 dagli idrofoni del SOSUS e localizzato al
largo delle coste antartiche. Secondo la descrizione riportata dal NOAA stesso,
il suono aumenta rapidamente in frequenza per circa un minuto, ed è stato di
ampiezza sufficiente per essere udito su diversi sensori, a una distanza di
quasi 5000 km.Il problema con “Bloop” era questo: pur avendo alcune
caratteristiche simili ai versi di alcuni animali, si trattava di un rumore troppo
forte per esserlo. Così ha riassunto la questione il giornalista David Wolman,
citando alcune dichiarazioni di Christopher Fox, ricercatore del NOAA:
"L’impressione di Fox è che il suono soprannominato Bloop sia
probabilmente frutto di qualche animale, perché la sua firma è una rapida
variazione in frequenza, simile a quella di altri suoni noti per provenire da
animali marini. C’è una differenza cruciale, comunque: nel 1997 Bloop è stato
rilevato da sensori a una distanza di oltre 4800 km. Questo significa che deve
essere molto più forte di qualsiasi richiamo di balena, o di ogni altro verso
di animale se è per questo. C’è forse la remota possibilità che qualche
creatura più grande di qualsiasi balena stia appostata nelle profondità
dell’oceano?"
Dal 1997, Bloop ha scatenato la fantasia di ufologi, amanti del
mistero, e anche di scrittori di fantascienza come Steve Alten e Frank
Schätzing. E’ stato associato agli USO (ipotetici “UFO” sottomarini) e alle
astronavi aliene, nonché all’ipotesi di gigantesche creature sottomarine. C’è
stato addirittura chi ha voluto identificare Bloop con il “richiamo di
Cthulhu”, frutto della fantasia dello scrittore H.P.Lovecraft. Ora il NOAA ha
deciso di rendere pubblica la sua soluzione al mistero: si è trattato con tutta
probabilità di un criosisma, una specie di terremoto originato dalla
fratturazione di un grosso iceberg. L’ente statunitense ha aggiornato sul suo
sito la pagina relativa a Bloop, dando così ufficialità a un’ipotesi che era
già stata avanzata da tempo. I ricercatori hanno avuto modo di registrare i
rumori prodotti da altri criosismi nel mar di Scotia, e confrontando i
tracciati con quello di Bloop sono arrivati a una sostanziale identificazione.
Altri tre meno famosi “segnali sommersi non identificati” (Julia, Slow Down e
Train) sono stati catalagati come frutto dello sfregamento tra un iceberg e il
fondale marino.
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